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Cosa fare a Parigi

L’universo parallelo del Mont Saint-Michel

Di 30/08/2023Settembre 21st, 2023No Comments

Ho passato anni a vederlo sui libri, sui giornali, online. L’ho visto fotografato in tutte le salse, a tutte le ore e in tutti i colori, come in quei famosi sfondi del pc. In qualche modo posso dire di averlo visto sempre diverso, ma sempre con gli stessi occhi affascinati e volenterosi di vederlo dal vivo.

Ed eccomi qua, finalmente, alla volta della Normandia per il Mont Saint-Michel, emozionata come stessi per partire per il viaggio della vita. Speravo di vederlo col sole, ma con il senno del poi, sono grata per averlo visto così: grigio, ventoso, stridente come il canto dei gabbiani che lo dominano, e con le maree che ti trasportano immediatamente in un altro mondo. Perché la sensazione che si ha quando si mette piede qui, è proprio questa: quella di un universo parallelo capace di alienarti da tutto, tranne che da lui.

Il Mont Saint-Michel è un agglomerato di rocce granitiche formatesi nel corso dei secoli dal vento e dalle maree, le più conosciute al mondo dopo quelle canadesi.

Questo meraviglioso panorama si può contemplare già dalla passerella che conduce al Monte, dove sorge la sua famosa abbazia: fu ufficialmente fondata nel 1966 a seguito del sogno del vescovo di Avranches, in cui l’arcangelo Michele gli chiese di costruire un santuario in suo nome. Negli stessi anni, ai piedi del monte, cominciò a formarsi una città commerciale fondata sui mercati per accogliere i primi pellegrini, rendendo la chiesa troppo piccola per poterli ospitare. Fu così, quindi, che il progetto s’ingrandì con la costruzione di quattro cripte e l’abbazia che conosciamo oggi.

Pensare di camminare in un posto talmente carico di storia, non rende indifferenti: il monte ha vissuto infatti la Guerra dei Cent’Anni e la Rivoluzione Francese, periodo in cui l’abbazia venne trasformata in una prigione di stato, dove le maree e le sabbie mobili rendevano impossibile la fuga. O durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i tedeschi lo occuparono – ma lo risparmiarono – tra il 1940 e il 1944.

Ve lo immaginate?

Ma l’Abbazia non è l’unica protagonista di questo angolo di mondo incantato.

La passeggiata nel centro storico è obbligatoria, anche solo per ammirare le Maisons a Colombages, tipiche dell’epoca, caratterizzate da tetti spioventi e travi in legno. Già che ci siete, entrate gratuitamente nella Chiesetta di Saint-Pierre del XVI secolo, che dicono rappresenti il paradiso in terra. Le sue vetrate piombate, senza dubbio, sono un paradiso per gli occhi.

Prima di rientrare, prendetevi tutto il tempo che vi serve per flâner sulla baia (volendo, anche con una guida turistica) per scattare foto incantevoli e comprendere il fenomeno delle maree più alte d’Europa: ebbene sì!

Buttate un occhio anche ai Polders, che affiancate alla baia conferiscono a questo luogo un’atmosfera magica: delle terre molto fertili sottratte al mare con la costruzione di dighe, consentendo così lo sviluppo dell’orticoltura, in particolare di carote, lattuga, patate e scalogno rosa. Nel corso dell’anno, qui si possono vedere anche le pecore con le quali viene prodotto il famoso Prés-Salés della zona.

Nonostante i secoli di storia burrascosi, abbiamo ancora la fortuna di poter toccare con mano questo posto magico, che dal 1979 è Patrimonio UNESCO: approfittiamone!

 

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