Intervista a Axel Bauer, in concerto al Flow Paris
Una sera d’estate, in una péniche sulle rive della Senna, il Flow, ci è sembrato di rivivere gli anni 80 : era il 1984 quando Axel Bauer, uno dei migliori chitarristi francesi, s’impose nel panorama rock con il singolo Cargo, un grande successo commerciale, con 700 mila dischi venduti. 33 anni sono passati, ma l’energia e il talento di Axel Bauer non sono cambiati. Padroneggia la chitarra in modo impeccabile e il pubblico è conquistato dal suo repertorio rock con influenze elettroniche.
In occasione del lancio del nuovo disco Live a Ferber, il mitico studio di registrazione a Parigi, Axel Bauer ripropone i suoi testi più celebri : Cargo, Éteins la lumière, Aveugle, Personne n’est parfait. In seguito ci spiega che « l’idea di questo album è nata perchè volevo registrare le versioni in diretta dei miei brani piu famosi. E per ogni brano abbiamo realizzato un nuovo arrangiamento ».
Ed è così che l’abbiamo intervistato, poco prima dell’inizio della tournée estiva che lo porterà in giro per la Francia insieme ai suoi musicisti.
-Ci sono dei luoghi che la ispirano per comporre un brano ?
C’è un posto in Bretagna che adoro : è una casa in riva al mare dove suono il pianoforte. È qualcosa di meraviglioso, davvero ispirante.
-In passato ha collaborato con artisti come Zazie, Jean-Louis Aubert … Sono previsti altri progetti di questo tipo ?
Per ora no, ma mi piace molto cantare in duetto. Forse farò qualcosa con Cali.
-Cosa Le manca dell’inizio della carriera, degli anni 80 ?
Si fa molto romanticismo sugli anni 80, ma in realtà c’erano molti meno posti per suonare rispetto a oggi. Quello che mi manca di quegli anni sono alcuni amici che adesso non ci sono più, e il loro talento. E c’era spensieratezza in quel periodo, anche questo mi manca.
-Cosa consiglierebbe a un giovane musicista che vuole dedicarsi al rock al giorno d’oggi ? Gli direbbe di viaggiare, di andare altrove ?
Viaggiare possiamo farlo anche con Internet.. Gli direi che bisogna lavorare sodo ed essere onesti con se stessi : suonare significa avere bisogno di trasmettere qualcosa a chi ci ascolta.
-C’è una sala concerti a Parigi che Le sta a cuore ?
Ce ne sono molte a Parigi che sono davvero fantastiche ! Ad esempio, l’Élysée Montmartre è straordinario. Ma anche il Flow, mi è piaciuto molto esibirmi qui stasera !
-Ha dei porta-fortuna ?
Ho un anello cinese che mi hanno regalato molto tempo fa : lo tocco e mi aiuta a concentrarmi.
-Come si sente prima di salire sul palco ?
Prima dei concerti sono strano, ho paura di non farcela … Mi sento addormentato, con le gambe pesanti. Mi succede ogni volta, da più di trent’anni. Poi, appena sono sul palco passa. Inizio a suonare e tutto torna normale.
Tutto torna normale per Axel Bauer, ma tutto diventa straordinario per il pubblico catturato dalla sua presenza e affascinato dal suo repertorio riattualizzato degli anni 80.
(Per leggere l’articolo in francese, cliccate qui)
Per conoscere i prossimi concerti di Axel Bauer :
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Su You Tube :
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