C’è stato un tempo, quando ero ignara del costo delle case a Parigi, che desideravo moltissimo vivere sull’Ile de Saint-Louis; la più piccola delle isole naturali della Senna.
Un elegante sobborgo che venne così chiamato in onore di Luigi IX, re di Francia del XIII secolo.
Rispetto all’ Ile de la Cité non ha particolari monumenti da visitare se non l’isola stessa e i suoi incantevoli palazzi. È il quartiere nobiliare per eccellenza di Parigi; lontano dal traffico, dalla movida, dai turisti e dalla stressante e caotica vita del centro. Il traffico è a dir poco inesistente, si trovano solo due stazioni dell’autobus e nessuna stazione della metropolitana.
Solo stradine con ristoranti tipici e ricercati, gallerie d’arte, negozi vintage e antiquari.
Sicuramente un luogo felice e soprattutto tranquillo per i – fortunati- residenti.
La sua storia è molto particolare; fino al 1614, quest’isola, intitolata a Notre Dame perché proprietà del Capitolo della cattedrale omonima, era praticamente deserta ed era stata divisa in due da un canale nel XIII secolo. Le due piccole isole, Notre Dame e Aux Vaches, erano utilizzate da pastori e lavandaie.
Solo all’inizio del XVII secolo, si programmò la trasformazione dei due isolotti grazie all’intervento di importanti architetti come Louis Le Vau, che lavorerà più tardi a Versailles, nasce l’isola che noi tutti oggi conosciamo.
Se cercate un luogo in città dove sentirvi dei veri parigini e non dei turisti inserite nel vostro itinerario l’Ile de Saint-Louis. Ecco alcuni consigli su dove fermarvi e cosa visitare.
Square Barye una piccola piazza pedonale immersa nel verde. È l’unico punto green dell’isola e rappresenta un modello di urbanistica d’avanguardia.
La Chiesa di Saint-Louis-en-l’Île, terminata nel 1726, è riconoscibile grazie ad un orologio in ferro e guglie traforate, un interno ricco tra cui spiccano dipinti in legno raffiguranti episodi della vita di Cristo e statue della Madonna con il Bambino e della Patrona di Parigi, Santa Genoveffa. Dal 2005, inoltre, è possibile ammirare un nuovo organo costruito da Bernard Aubertin e che si ispira agli strumenti barocchi.
L’Hotel de Lauzun, che ospitò Baudelaire e Gautier, invece, conserva sculture, dipinti e specchi dell’epoca di Luigi XIV ed è visitabile solo in poche occasioni in cui sono organizzate visite guidate ad hoc. Occorre controllare periodicamente “L’Officiel des Spectacles” per scoprire le date dei tour.
Gelateria Berthillon, forse davvero la migliore gelateria di tutta Parigi che dal 1954 è il posto giusto per glaces e sorbet.
Se amate le atmosfere anni 30, fermatevi al Cafè St. Regis, tra Rue Saint Louis e Rue Jean du Bellay. Arredi, ambienti, stile dei camerieri e musiche di sottofondo vi riporteranno ai cosiddetti Années Folles, anni di allegria e spensieratezza, di jazz e cafè, di Josephine Baker e dei film muti.
Come dicevo giustamente io un’isola da vivere, più che da vedere!!
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