Dimenticatevi eteree signore con trench di Burberry annodati stretti alla vita accompagnate da costosissime borse di Chanel.
Dimenticatevi le labbra color rouge e le magliette da marinaio.
Dimenticatevi degli uomini affascinanti fasciati dentro i loro completi firmati.
Scordatevi la erre moscia, la baguette sotto al braccio e tutti quegli stereotipi dei parigini che vivono a Parigi.
Quello infatti che molti non sanno, specialmente i turisti, è che i veri parigini non sono certo degli umani, ma dei piccoli roditori!
Si, avete letto bene. Non c’è niente di più parigino che un topo!
Come affermazione è decisamente forte, specialmente per una città che vanta di essere la più romantica del mondo. Ma i topi a Parigi sono davvero ovunque; non solo nelle fogne o nella metropolitana ma anche sui marciapiedi, nei grandi spazi verdi, all’ombra della Tour Eiffel, a Notre Dame, vicino alla Senna, al Campo di Marte, nei Marais e qualche volta passeggiano indisturbati proprio tra le vie della città.
Curiosa è la storia del netturbino durante il turno di lavoro che si trovò faccia a faccia con decine e decini di ratti all’interno di un cassonetto. Era il 2018 e da quel momento il Comune di Parigi decise di correre ai ripari ed aprire un sito per organizzare una vera e propria resistenza. Per smuovere addirittura il Sindaco e il Comune la domanda che ci poniamo a questo punto è… ma quanti ce ne sono davvero?
Ovviamente è molto difficile dirlo con certezza matematica ma quello che scientificamente sappiamo è che da una coppia si generano all’incirca 475 esemplari l’anno!!! Il numero oscilla quindi tra i quattro e i sei milioni. Quasi a dire due topi per ogni parigino!
ATTIVISTI PRO-RATTI | UNA PROTESTA TUTTA RADICAL CHIC
E mentre il municipio correva ai ripari con il suo piano anti-topi, stanziando ben un milione e mezzo di euro e trappole intelligenti, Josette Benchetrit, una psicanalista infantile lanciava una petizione a favore dei piccoli roditori. Petizione che fu fin da subito un successo con ben venticinquemila firme raccolte in una sola settimana.
La Benchetrit accusò la Sindaca di sperperare il denaro pubblico per compiere una strage di essere senzienti che per legge vanno trattati come esseri umani. Sostenendo anche che secondo la psicologia i ratti sono “solo capi espiatori di una convenzione sociale puramente estetica e che se fossero dotati di una bella coda folta, verrebbero trattati come dei teneri scoiattolini”.
Con il passare del tempo la lega per i diritti dei topi è andata via via sempre più rafforzandosi. L’idea era quella di salvaguardarli e nutrirli nel sottosuolo togliendoli così dalla superficie e dalla vista degli umani. Sensibilizzando anche campagne di adozione ricordando che i topi sono animali puliti, si affezionano molto al proprietario e non trasmettono – il più delle volte- malattie pericolose.
Già perché per alcuni la salmonellosi, la toxoplasmosi e la leptospirosi sono tutte grosse balle diffuse dalle case farmaceutiche.
Senza contare l’utilissimo contributo al nostro ecosistema che fa dei ratti una scelta più sostenibile della raccolta differenziata consumando all’incirca nove tonnellate d’immondizia al giorno.
AUROUZE | UN BIZZARRO NEGOZIO IN CENTRO
Aurouze è uno dei negozi storici di Parigi. Situato a pochi passi dal centro commerciale di Les Halles è riconoscibilissimo dalla sua insegna “Destruction des animaux nuisibles” (Distruzione degli animali nocivi) e dal colore verde delle sue vetrine dove sono esposti ratti e topi imbalsamati.
Questo bizzarro quanto particolare negozio è gestito dal 1872 dalla famiglia Aurouze che si è specializzata nel corso degli anni in prodotti specifici per la disinfestazione. Vista la data di fondazione dell’esercizio possiamo dire che i clienti non sono mai mancati.
RATATOUILLE
Quando si parla di topi e della città di Parigi non si può che citare il grande capolavoro della Pixar Ratatouille. Il protagonista è un piccolo roditore di nome Rémy con una grande passione per la cucina e il desidero segreto di diventare, un giorno, un grande Chef! E’ stato proprio questo piccolo topolino a sdoganare i topi di fogna integrandoli nella società in cui viviamo.
Forse bisognerebbe semplicemente imparare a convivere con i topi, proprio perché l’impresa di scacciarli dalla Ville Lumiere sembra essere un compito assai difficile. Basti pensare che i topi erano già presenti nell’Ottocento, nel romanzo “I Miserabili” di Victor Hugo.
Forse quello che potremmo fare – quanto meno per contenerli- è imparare a produrre meno rifiuti, a non gettare via il cibo e ad avere un po’ più a cuore la questione ambientale.
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