Conoscete le fontane di Wallace?
Potreste passare una giornata intera a fare questa stessa domanda a tutti i parigini che incontrate per strada, otterreste certamente delle risposte negative.
Eppure, le fontane di Wallace fanno parte del paesaggio parigino da oltre un secolo, e gli abitanti della città ne vedono almeno una ogni giorno.
Più comunemente conosciuto con il nome di ” piccole fontane verdi”, questo patrimonio più discreto è il risultato di una storia molto interessante.
La storia di queste fontane
E’ il 1870.
I francesi stanno per perdere la guerra contro i prussiani. Napoleone III cade mentre Parigi è assediata, letteralmente tagliata fuori dal resto del paese.
Ne conseguirà una terribile guerra civile (la “Commune de Paris”), che metterà la città in una situazione di caos e assedio .
Tutte le infrastrutture sono distrutte ed é fermo ogni approvvigionamento di cibo e acqua.
È Sir Richard Wallace, filantropo britannico e parigino nel cuore, che decide allora di dotare Parigi di fontane pubbliche affinché i suoi abitanti non debbano morire di sete.
Essendo un esteta, decide di unire la necessità al piacere e affida questo progetto a uno scultore molto rinomato, Charles-Auguste Lebourg.
Nel 1870, ci sono 50 fontane sparse per la città.
Oggi ce ne sono circa 120, che continuano a fornire ai parigini acqua gratis – e potabile, visto che utilizza lo stesso sistema idrico delle case – dal 15 marzo al 15 novembre.
E anche se non sono state classificate come monumento storico, sono comunque un vero e proprio monumento urbano, simbolo sia di un’epoca terribilmente violenta sia di un gesto generoso e altruista.
Dove si trovano queste fontane?
A Parigi, la scelta dell’ubicazione delle fontane è lasciata ai servizi municipali.
Devono essere facilmente accessibili al pubblico e fondersi il più armoniosamente possibile con l’ambiente circostante.
La maggior parte di queste fontane sono posizionate nelle piazze o all’angolo di una strada.
Eugène Belgrand, un ingegnere dei Ponts et Chaussées che era direttore del Dipartimento dell’Acqua e delle Fognature di Parigi e che lavorava a stretto contatto con il prefetto Haussmann, era responsabile, all’epoca di Wallace, della scelta della loro posizione.
La prima fontana di Wallace fu installata e messa in funzione nell’agosto del 1872 sul Boulevard de la Villette; i cronisti dell’epoca riferiscono che un numero considerevole di parigini erano presenti e cercavano di avvicinarsi ad essa in una frenetica lotta.
I modelli di fontane esistenti
Le fontane sono progettate secondo regole rigorose:
- la dimensione: abbastanza grande da essere visibile da lontano, ma non troppo grande per non turbare l’armonia del paesaggio;
- la forma: sia pratica da usare che estetica;
- il prezzo: accessibile per consentire l’installazione di decine di unità;
- il materiale utilizzato: resistente, facile da lavorare e di facile manutenzione.
L’acqua viene distribuita in un flusso sottile dal centro della cupola, poi cade in un bacino che ora è protetto da una griglia.
Per facilitare la distribuzione, due tazze di ferro stagnato tenute da catene fissate alle anse formate dai tronchi delle teste d’elefante ancora visibili sotto la base delle dette cariatidi, sono a disposizione del consumatore, rimanendo sempre immerse per una maggiore pulizia.
Queste tazze furono rimossi nel 1952 “come misura d’igiene”, su richiesta del Consiglio di Salute Pubblica dell’ex dipartimento della Senna.
A Parigi, tre fontane sono state dipinte di un colore diverso dal verde imposto da Wallace: rosso nel quartiere cinese, giallo vicino ai Grands Moulins e blu nell’ex quartiere della stazione Rungis.
Esistono quattro modelli diversi di fontane il grand modèle, quello à colonnettes, il petit modèle e l’applique.
Il modello più famoso è il gran modèle con le sue cariatidi, ciascuna delle quali rappresenta un’allegoria: la Semplicità, la Bontà, la Sobrietà e la Carità.
Sono tutte diverse, sia per la posizione delle ginocchia e dei piedi, sia per il modo in cui la loro tunica è legata al corpetto.
La semplicità e la sobrietà hanno gli occhi chiusi; la gentilezza e la carità li hanno aperti.
Rappresentano anche le quattro stagioni: la Semplicità simboleggia la primavera, la Carità l’estate, la Sobrietà l’autunno e la Gentilezza l’inverno.
Il simbolismo è presente sugli otto lati della base: i quattro più grandi sono decorati con un tridente attorno al quale è avvolto un tritone e gli altri quattro mostrano una conchiglia dal quale scorre un filo di perle.
La conchiglia e le perle rappresentano l’udito e la parola.
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