“Un odiosa colonna di metallo imbullonato”, “Una torre ridicola”.
Ammettiamolo, di certo non è una delle presentazioni migliori, specialmente se si sta parlando del simbolo della città di Parigi; la Tour Eiffel.
E sì perché la vecchia signora non appena fu costruita, non andava giù all’élite artistica e culturale del tempo per la sua costruzione di ferro, materiale così poco adatto ad una città raffinata e classica come Parigi.
Dallo scrittore Guy de Maupassant, al pittore Ernst Meissonier, fino al compositore Charles Gounod – solo per citare qualche nome- lanciavano nel 1887 dalle pagine del quotidiano Le Temps un ultimo disperato allarme nel tentativo di bloccare quello che consideravano uno scempio architettonico.
Non erano però gli unici. Infatti la preoccupazione si stava diffondendo fra tutti i parigini che pensavano la torre si potesse trasformare in un enorme magnete in grado di strappare via i chiodi degli edifici, o peggio ancora in un parafulmine attira-calamità.
Una gestazione e una nascita travagliata quella della torre dunque, che non piegò mai il suo costruttore, Gustave Eiffel che nel 31 marzo 1889 diede alla luce un vero e proprio miracolo.
La torre ha dominato il panorama della capitale per così tanto tempo che è pressoché impossibile immaginare Parigi senza di essa. Nel momento in cui vedete questo monumento emblematico, sapete esattamente dove siete.
E se pensate di sapere tutto della torre, forse c’è un piccolo segreto che ancora non conoscete. La punta … nasconde qualcosa: si tratta di un piccolo appartamento segreto costruito da Eiffel per intrattenere l’aristocrazia di spicco per incontri misteriosi.
Come è noto Eiffel era un esponente della massoneria e la Torre costituisce, infatti, il simbolo massonico della piramide con in cima l’occhio “che tutto vede” – l’appartamento!
Una piccola suite nascosta tra le travi d’acciaio a trecento piedi da terra. Dopo essere stato off limits per diversi anni oggi può essere ammirato attraverso delle vetrate. Gran parte degli arredi sono rimasti invariati e sono state posizionate due statue di cera di Gustav Eiffel e di Thomas Edison intenti a svolgere il loro lavoro.
La vecchia signora di ferro è quello che fa di Parigi l’invidia di tutta Europa.
La sua bellezza di giorno è più che altro dovuta al suo essere simbolo, un’icona e un’opera incredibile. La sera però, con tutte le sue luci e quell’ipnotico scintillio, sembra prendere vita ed il suo fascino diventa incontestabile, soprattutto se ammirata da lontano.
Cosa penso io della Tour Eiffel? A dire il vero il mio pensiero non si discosta molto da quello Maupassant e dei parigini in generale, ma non c’è volta prima di lasciare Parigi nella quale io non mi fermi anche solo per qualche minuto ad osservarla, specialmente la sera quando va in scena lo spettacolo delle mille luci, puntuali ad ogni scoccare di ora.
Appoggiata sui gomiti sulla terrazza del Trocadero con tutta quell’atmosfera, sfido chiunque a non sentirsi una cenerentola moderna, a correre giù per quelle scale, perdendo di proposito la scarpetta sotto gli occhi di un autentico capolavoro.
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