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Cosa fare a Parigi

5 cose di Milano che troverai anche a Parigi

Di 09/01/2018Aprile 30th, 2021No Comments

“Se hai nostalgia di casa, non disperare: Parigi offre tutta la varietà di Milano, con uno stile diverso”

Caro Meneghino fuori sede, ci siamo: sei a Parigi, la città più romantica del mondo.

Le luci nel tramonto sulla Ville Lumière  si perdono nelle note aranciate del sole che va a dormire, coppiette si baciano lungo la Senna, le brasserie si animano di risate… eppure hai quel senso vago di vuoto che ti prende all’improvviso.

Mi rendo conto che il nebbione della mattina presto quando esci per andare a lavorare ti possa mancare, quella sensazione di esserti svegliato a Silent Hill invece che a Milano, il traffico delle prime ore di vita della città, il freddo che ti sferza le guance… Insomma, ti manca casa, e questo è più che lecito.

Non disperare, però: ti assicuro che ci sono delle cose di Milano che troverai anche a Parigi. Non mi credi? Eccone cinque che sicuramente troverai identiche.

 

1) La metro, mezzo privilegiato dal milanese medio per gli spostamenti di ogni genere.

Sia a Parigi, sia nella tua terra Natale la metro è intricatissima, sempre strapiena di gente e ti trovi come una sardina incastrato sotto l’ascella di uno spilungone con la ventiquattrore in mano e con una fanciulla alta un metro e venti incastrata fra le costole. Ah, che comodità i mezzi pubblici, vero? Ebbene, in questo Parigi ti farà sentire di nuovo a casa: non commuoverti però se, per un puro miracolo, riesci per una volta a sederti decentemente.

2) Il traffico, di cui tutti si lamentano selvaggiamente ogni giorno.

In entrambe le città, secondo me, bisogna avere un bel coraggio per girare in macchina, sul serio: gli eroi del nostro secolo sono i tassisti, che ne hanno fatto una professione e con fierezza solcano ogni giorno le strade delle due metropoli proponendo costi discutibili per qualche chilometro di tratta. Del resto la loro pazienza va premiata, non trovi?

3) La vita notturna.

Dopo una lunga settimana estenuante e carica di stress, te lo meriti proprio: esci a berti qualcosa. Milano, non credo ci sia bisogno di specificarlo, offre un ventaglio di scelte fittissimo; lo stesso vale per Parigi e i suoi club particolarissimi, con bar suggestivi ad ogni angolo di strada e una fetta di formaggio per ogni bicchiere di vino (care donne, rassegnatevi: prendere chili è quasi inevitabile, ma c’è di buono che le curve vanno sempre di moda).

4) A proposito di donne: vogliamo parlare del fascino delle francesi?

Qualcosa di davvero unico, te lo posso garantire. Visto che noi italiani ci vantiamo di avere il cibo più buono, il paesaggio più bello e le donne più sexy, qui di certo il “gentil sesso” trova una delle sue massime espressioni di “charme”. Del resto, ammettiamolo: fra un massaggio e una crema viso fatta con bacche di chissà quale irraggiungibile cima dell’Himalaya, il tutto “impacchettato” da un abito da svariati centinaia di euro, magari comprato sugli Champs Elysées, chi non sarebbe bella? E va bene, va bene, confesso: la mia è tutta invidia, soprattutto dopo i chiletti di troppo del post-Natale. Maledizione, perché il Pandoro è così buono?! Forse non affogare ogni singola fetta nel mascarpone avrebbe limitato i danni… in ogni caso, ormai è inutile piangere sul mascarpone versato.

5) E infine, “last but not least”, lo shopping.

Se sei una maniaca come me e non sai darti un freno, sai esattamente di cosa sto parlando. Milano è qualcosa di incredibile per le compratrici seriali come me: dalle catene più note alle boutique di lusso, passando per i negozietti nascosti nelle viuzze più suggestive, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Per tutti i budget e per tutti i gusti è anche Parigi, ovviamente: ti confido che ho fatto danni con lo shopping per svariati capitali (almeno, quello che si può definire “capitale” per una povera stagista). Ti assicuro che scoprirai di aver sempre voluto strani maglioni con pon pon, scarpe buffamente pelose e molti altri accessori divertenti se farai un giro nei posti giusti di una delle due città. Ah, non parliamo dei mercatini, ci vorrebbero 50 pagine solo per quelli.

Semplicemente una meraviglia.

Insomma, non so se ti sei divertito a leggere queste righe ma spero che tu abbia trovato rifugio per qualche minuto dal solito tran-tran di studio, lavoro o quello che è la tua giornata tipo.

Quello che volevo trasmetterti è tutta la mia solidarietà, con un pizzico di umorismo: so bene che il cuore di un fuorisede “è un oceano pieno di segreti”, e se ti manca casa (cosa più che lecita), intossicati di shopping come faccio io quando posso, o vai a goderti un bel bicchiere di vino.

Esci, ridi, conosci gente. Un’esperienza fuori dalla solita realtà resta comunque il massimo, goditela!

 

Francesca

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