Nonostante siamo degli espatriati, Parigi è ora la nostra città. Ma cosa succede quando ci troviamo a vivere Parigi da turisti, perchè magari un famigliare o un amico ci viene a trovare? Ci sforziamo di non proporre il classico tour turistico da manuale, ma questo è più facile a dirsi che a farsi.
Io ho avuto cinque giorni a disposizione, e questi sono i luoghi (non troppo turistici) che ho scelto di far visitare a Parigi alla mia compagna; i ristoranti e i bar in cui ci siamo trovate meglio, cercando sempre di convogliare la qualità e il prezzo, le culture diverse, e in un certo senso anche avanguardia e tradizione, cultura e shopping.
Il primo giorno cadeva di martedì. Il martedi a Parigi la maggior parte dei musei sono chiusi, così noi abbiamo visitato un atelier di artisti che si trova al 59 Rue de Rivoli: aperto tutto l’anno si trova 59 RUE DE RIVOLI su un edificio di cinque piani e ospita artisti di diverse nazionalità; non è avanguardia pura, ma è una buona alternativa a chi non vuole farsi i soliti musei. Il pomeriggio abbiamo visitato Notre Dame che è poco distante, e perchè non c’era coda per visitare la chiesa; subito dopo abbiamo fatto una passeggiata lungo la Senna. All’ora dell’aperitivo ci siamo dirette verso St. Paul e abbiamo preso un bicchiere di vino alla Peniche Le Marcounet. Per cena abbiamo scelto di andare da Suan Thai, un ristorante Thailandese in Rue du Temple, molto buono.
Il mercoledì siamo andate alla Cinémathèque. In due anni che abito a Parigi non c’ero mai stata, e mi è piaciuta. C’è una mostra temporanea che accompagna il museo di volta in volta e delle programmazioni speciali in lingua a basso prezzo o gratis. La sera abbiamo cenato da Tata Burger, nel Marais. Potevamo scegliere meglio, effettivamente, perchè l’hamburger non era molto buono. 🙂
Il giovedì ci siamo dirette con UberPool verso Montmartre; partendo dal sud di Parigi abbiamo visto tutta la città, e per una volta al posto di farlo sottoterra ne è valsa la pena. Ci siamo fatte lasciare sul punto più alto di Montmartre e da li siamo scese visitando poi Barbes e Pigalle. Per pranzo abbiamo mangiato una crepe, mentre a metà pomeriggio siamo poi andate verso Republique e sul Canal st. Martin per prendere un Campari all’ Epicerie Musicale, una trattoria italiana. A cena, abbiamo scelto il quartiere cinese vicino alla fermata metro Art et Métiers: i ristoranti non sono pulitissimi ma il cibo è ottimo, sono spesso un po’ affollati ma si cena con 10 euro.
Il venerdì abbiamo scelto una mostra temporanea (al posto del visto e rivisto Pompidou o del Musée de l’Orangerie); in questo periodo c’è la mostra sul sarto spagnolo Balenciaga, intitolata appunto “Balenciaga: on ouvre noir” al musée Bourdelle, nel quindicesimo arrondissement; io l’ho preferita in quanto sono appassionata di moda, ma di mostre temporanee ne aprono a decine ogni mese e la scelta è ampia qui a Parigi. Quel giorno siamo poi ritornate nel Marais e abbiamo preso un gelato da Pozzetto ( una delle gelaterie più buone di Parigi) in rue Vieille du Temple , e visitato il finissage di una mostra di Rugiada Cadoni, un artista italiana.
Il sabato mattina infine siamo state al mercato delle pulci di Porte de Vanves; è un mercato storico di Parigi, abbastanza vasto, dove c’è un po’ di tutto: dall’arredamento al vintage, dagli abiti alle stampe d’autore. Il pomeriggio lo abbiamo passato nel quartiere latino di Parigi, dove abbiamo visitato la libreria Shakespeare and Company, e a St Germain des Prés. Infine siamo tornate alla Peniche Le Marcounet (uno dei luoghi più magici di Parigi) a fare un aperitivo e cenare.
E’ vero, in questo itinerario non ho incluso ne’ la Torre Eiffel, ne’ una passeggiata lungo gli Champs Elysee e l’Arco di Trionfo, e nemmeno la visita al cimitero di Père-Lachaise… ma tanto si sa, ogni volta che si decide, qualunque cosa si decida, si perde qualcosa.
E’ sempre questione di capire cos’è che non si è disposti a perdere. 🙂
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