Harcourt e Dalloyau: l’incontro di due eccellenze francesi
Al numero 6 della rue de Lota, in una residenza privata di fine Ottocento, due autentiche eccellenze francesi, che lo stato ha insignito del titolo di “Entreprises du Patrimoine Vivant”, hanno dato vita a una collaborazione unica: si tratta del Café- Studio Harcourt, che comprende la celebre casa fotografica Harcourt e un simbolo della gastronomia francese, la Maison Dalloyau.
Non è casuale la scelta del luogo, nel cuore del 16° arrondissement di Parigi: infatti, è proprio in questa zona che lo Studio Harcourt nacque, nel 1934, grazie alle capacità di una donna all’avanguardia, Madame Cosetta Harcourt. Capì che l’arte del ritratto suscitava l’interesse della classe agiata parigina et che era necessario dar vita al più bel studio al mondo, nella città più bella mondo, quindi a Parigi. Grazie a lei, lo Studio divenne un punto di riferimento per le celebrità dell’epoca: scrittori (Jean Cocteau), pittori (Salvador Dalì), stilisti (Christian Lacroix), musicisti e cantanti (Edith Piaf), ma soprattutto venne a crearsi un legame con il mondo del cinema al quale la il nome Harcourt è sempre stato associato. Les stars di un tempo come Romy Schneider, Alain Delon, Marlène Dietrich, così come quelle dei giorni nostri come Sophie Marceau, Jean Dujardin, Marion Cotillard sono state immortalate dagli obiettivi Harcourt.
Il modo di fotografare dello Studio Harcourt non è praticamente cambiato dagli anni Trenta ad oggi: la cura dei minimi dettagli e la padronanza senza uguali della luce sono i suoi punti forti.
Harcourt è l’antitesi dell’immediatezza: ogni seduta fotografica dura due ore, durante le quali il cliente cambia d’abito e ad ogni posa si ricorre a luci diverse che creano negativi diversi. In seguito, le foto sono ritoccate, stese su carta dorata e consegnate in un cofanetto dopo una settimana.
Sicuramente i ritratti in bianco e nero sono il marchio di fabbrica di Harcourt che ormai è presente in tutto il mondo (da una quindicina di giorni ha aperto a Hong Kong). Allo stesso tempo molti stranieri raggiungono questa residenza parigina che dispone di alcuni spazi privati dedicati alle riprese fotografiche. Ad esempio, al livello del mezzanino, un corridoio dalla luce soffusa, dove si respira l’atmosfera del film “La Bella e la Bestia”, conduce alla stanza Cocteau : qui il cliente ha l’impressione di essere immerso in un sogno, di entrare in un universo a parte, teatrale, con le pareti rosse e l’arredo molto “Moulin Rouge”.
L’ottima organizzazione interna della struttura fa in modo che gli spazi privati e pubblici possano coesistere senza darsi fastidio. La grande scalinata all’entrata conduce al primo piano, dove si trovano una sala di oggetti rari (macchine fotografiche d’epoca etc.. ) e una galleria dedicata alle mostre temporanee (tre all’anno): qui si potranno ammirare i ritratti appesi al soffitto a diverse altezze, ciò che creerà una nuvola di fotografie sicuramente suggestiva.
Una visita culturale arricchita da un ’ esperienza culinaria indescrivibile: mi riferisco al Café Harcourt by Dalloyau che accoglie il pubblico nel mezzanino e assicura un momento di degustazione unico.
Riconosciuta a livello internazionale, con 44 negozi in tutto il mondo (e un legame particolare con il Giappone da trent’anni), la storia di questa casa di gastronomia risale al XVII secolo, epoca in cui gli Officiers de Bouche Dalloyau lavoravano alla corte di Versailles. Nel 1802 nasce la prima casa gastronomica Dalloyau, con sede nella rue du Faubourg Saint-Honoré (dove è tuttora): per la prima volta i Parigini potevano acquistare prodotti già pronti da portar via, un’assoluta novità per l’epoca. Una varietà di formaggi, di carni, di pesci e soprattutto un’ampia scelta di dolci che risvegliano i sensi, come l’ ”Opéra”, la creazione rivoluzionaria del 1955 a base di crema al 63% di cacao del Perù e vaniglia del Madagascar.
Dalloyau è l’emblema del modo di vivere e di accogliere “à la française”. Ed è questo che vi invito a scoprire al numero 6 della rue de Lota.
Informazioni generali
- Dove: 6 rue de Lota, 75116 Paris
- Come arrivarci: metro ligne 9, arrêt Rue de la Pompe bus: PC1, arrêt Longchamp
- Orari: 9h30- 19h dal lunedì al venerdì e il week-end su appuntamento
- Costo: 8 euro
- Sito Internet: studio harcourt
- Contatto: 01 42 56 67 67
Per la versione in francese dell’articolo leggete il mio articolo cliccando qui: Le Café studio Harcourt à Paris