La Piramide di Pei. Dubbi & Misteri
Parte III
C’è chi la definisce una grande e maestosa realizzazione di architettura. Chi la guarda scettica e c’è chi la vede come un simbolo esoterico.
Poi c’era Mitterand, neo eletto Presidente della Repubblica francese, che a soli pochi mesi dalla sua nomina propose un grande piano per rinnovare e rendere più fruibili le strutture museali – esterne ed interne – del Louvre.
Questo ambizioso rivoluzionamento lo progettò l’architetto cinese neutralizzato americano Ieoh Ming Pei. Venne impiegato quasi un miliardo di euro e svariati anni per godere del Louvre così come lo vediamo oggi.
Per l’accesso primario pensò a qualcosa di originale, mai realizzato prima; una piramide di vetro che come tutte le opere non ordinarie, come la Tour Eiffel o il Museo Pompidou, vennero subito criticate e successivamente celebrate.
Sotto alla piramide di vetro venne progettata una seconda piramide, speculare e rovesciata, che termina a circa un metro da terra quasi a sfiorare una terza piramide in pietra sul pavimento dell’atrio.
La piramide rovesciata svolge senza dubbio alcune funzioni importanti dal punto di vista architettonico: illumina il Carousel du Louvre diminuendo drasticamente l’uso della corrente elettrica, migliora l’acustica della sala ed è un ornamento di grandissimo impatto, che contribuisce a valorizzare la magnificenza dell’edificio.
Queste piramidi hanno però, nel corso degli anni, alimentato le voci sul significato più profondo che rappresentano.
Si dice che il monumento abbia delle relazioni con il mondo esoterico in quanto le lastre di vetro che lo compongono sono 666, numero che nel libro dell’Apocalisse viene associato a Satana. Se però le si conta bene le lastre sono 673.
Un’altra diceria che spesso si sente è quella che legava Mitterand alla massoneria.
Io sono più dell’idea – pratica e concreta- che la piramide sia la massima espressione dell’impronta architettonica di Pei. Il suo “International Style” è infatti caratterizzato da un certo rigore geometrico e dalla perfezione nel dettaglio, preferendo ad altri materiali il vetro, il cemento e l’acciaio.
Le suggestioni complottistiche, esplose all’epoca, si sono riaccese in occasione del discorso di insediamento di Emanuel Macron. Il nuovo presidente francese scelse infatti come cornice per il proprio saluto serale alla nazione il cortile interno del Louvre. Il profilo di Macron si stagliava contro la gigantesca sagoma della piramide: la resa estetica dell’avvenimento è stata letta da molti come un messaggio in codice rivolto dal presidente ai presunti confratelli, e ripresa da innumerevoli testate e social media come “prova” del legame fra Macron e la massoneria.