Il sole si svegliò di buon mattino, stropicciò gli occhi e sbadigliò: “Bella giornata!” pensò.
Guardò la terra, i prati, gli alberi, le case e le illuminò.
Sorrise al pensiero che le persone quel giorno avrebbero goduto della sua luce e del suo calore, avrebbe sparso ovunque raggi di felicità.
Ma quando volse lo sguardo a sud le nuvole erano già arrivate, troppo fitte per sperare che si dissolvessero, troppo dense per affondare i suoi raggi, il sole lo sapeva bene.
La terra si rabbuiò, i prati si tinsero di un verde più scuro, il cielo diventò presto grigio e il lago più blu.
Il sole chiamò il vento del nord: “C’è bisogno di te”. Il vento capì, veloce arrivò e soffiò e soffiò.
Fu una battaglia lassù, le nuvole facevano scudo e resistevano ma il vento, si sa, vince sempre e le nuvole infine si decisero ad arretrare fino a scomparire lontano.
Il sole guardò attento, ma in cuor suo sereno, fiducioso nella forza del vento.
Le sue guance rosse si raffreddarono un po’, tremò scosso da un brivido, poi ricordò: “E’ il vento del nord”.
A poco a poco sulla terra si riaccesero i colori, la luce inondò i prati, filtrò tra i rami degli alberi, fece scintillare la superficie dei laghi, s’infilò nelle finestre aperte.
Così nasce una fresca giornata di primavera!