Il gelato come una volta
Quando mi hanno invitata all’inaugurazione del loro nuovo negozio, mi sono semplicemente chiesta: ma perché non andarli a conoscere di persona?
Avevo, quanto meno 3 buone ragioni, che mi hanno spinto ad allungare di qualche chilometro un viaggio per motivi professionali a Torino, per raggiungere Federico nella sede di GROM a Mappano di Casalle:
- Adoro il gelato,
- ricordo ancora la prima apertura di Grom a Milano : l’attesa e la curiosità estrema da parte della milano bene 😉
- quando sono entrata per la prima volta nel loro negozio di rue Soufflot, una gelataia adorabile ha regalato due palline di gelato alle mie due bimbe.
Ci ho guadagnato: una copia del loro libro, di cui vi racconto meglio dopo, e una bella coppetta di gelato appena fatto, al mio gusto preferito: marron glacé…non male come bottino!
Eccovi l’intervista:
1. Come vi siete conosciuti tu e Guido?
Ci siamo conosciuti perché avevamo degli amici in comune al liceo, non ci stavamo antipatici, però devo dire che io pensavo che lui se la tirasse un po’ e, credo che lui pensasse che io fossi un po’ sfigato! Probabilmente io ero un po’ sfigato e lui certamente se la tirava un po’!
Questa prima amicizia superficiale si é poi sviluppata durante il militare: dormivamo in caserma insieme e la nostra amicizia vera é nata lì. Ho capito subito che Guido aveva uno spirito avventuriero perché di notte scappava dalla caserma: scavalcava il muro e andava via! Poi tranquillo la mattina si ripresentava.
In realtà quando abbiamo iniziato l’avventura di GROM non eravamo i classici “migliori amici”, che montano un progetto insieme: c’era molta fiducia e confidenza reciproca. Poi con il tempo il rapporto é cambiato: affrontare le difficoltà insieme fa si’ che un’amicizia o si rompa o diventi indissolubile.
2. Mi racconti un po’ di più del vostro libro? (che parentesi é bellissimo anche solo da guardare: la grafica scelta racchiude tutto quello che amo)
Questo libro, che é uscito nel 2012, é stata più una fatica di Guido: era più entusiasta rispetto a me, anche perché é più portato nella scrittura.
E’ un progetto che é nato sulla spinta di quello che allora era il direttore editoriale di Bompiani, Elisabetta Sgarbi.
L’idea iniziale, che era quella di raccontare la nostra storia, con il tempo si é trasformata ed oggi il libro non racconta solo di noi ma vuole un po’ essere una raccolta delle ricette per trasformare un sogno in realtà, ed é dedicato in particolare ai ragazzi giovani.
Abbiamo lavorato accompagnati da un ghostwriter per 8 mesi (tra l’altro persona nobilissima, con la quale ancora oggi siamo in ottimi rapporti). Purtroppo il prodotto finale non corrispondeva assolutamente a noi, era troppo aulico, lontano dal nostro vissuto.
A quel punto ci siamo detti: il contratto l’abbiamo firmato, ora il libro dobbiamo scriverlo. E Guido si é messo a fare lo scrittore a tempo pieno per 3 mesi: 7 giorni alla settimana, dalle 7 di mattina alle 9 di sera!
Io ho scritto alcune parti, quelle dedicate a me, abbiamo visto e rivisto insieme l’intero libro e siamo arrivati alla fine al risultato che volevamo.
3. A parte il negozio di Rue Soufflot, che ormai conosco bene, quali altri negozi avete recentemente aperto in Francia?
Siamo arrivati in Francia in modo un po’ pioneristico nel 2008, aprendo in Rue de Seine, poi abbiamo aperto rue Soufflot, Rue de Temple e poi Cap 3000 a Nizza.
Apriremo ancora il 6 ottobre in Rue de Montorgeuil e entro fine anno a Versailles al Parly 2.
Per le prossime aperture in Europa stiamo invece programmando Lisbona, Barcellona e Londra!
4. Se Parigi fosse un gusto del gelato?
Non ho dubbi: caramello al sale! E’ un gusto che é nato a Parigi.
Eravamo a cena da Arpege e ad essere onesti abbiamo mangiato bene, ma discretamente bene rispetto alle attese. Sul dolce invece ci ha stupito, portandoci un macaron beurre salé, li’ ci siamo detti “beh ci starebbe un gusto fatto così!”
E dopo un anno di ricerche di Guido ci siamo arrivati ed ecco il nostro Caramello al sale!
5. Se GROM fosse un monumento parigino?
Domanda difficile!
Direi il Louvre, perché in qualche modo é un museo di opere legate al passato ma la sua piramide di vetro ha una visione verso il futuro. C’é molto di questa ripresa del passato in GROM ma con un occhio all’innovazione.
Che dirvi di più di Federico?
Che é davvero gentile ed alla mano e che ha apprezzato molto gli articoli di unamilaneseaparigi dedicati ai bambini, perché é da poco diventato papà di un piccolo Romeo di 9 mesi, che adora i ghiaccioli (oltre ovviamente al gelato del papà!) .
Mi sono divertita?
Da questa foto direi di sì…
Se ancora non conoscete GROM o volete più informazioni: ecco il loro sito