Partire per un weekend nella regione dello Champagne, ritrovarsi in un paesino in riva al Lac d’Orient, ospitati in un delizioso Auberge , dal ristorante prelibato.
E rendersi conto rapidamente di come le variabili condizioni meterologiche non influenzano il clima che unisce i buoni amici e che li fa distinguere da ogni altro genere di relazione.
Percorrere, da bravi cittadini svegliati all’alba di una mattina già terminata e di un mezzogiorno passato da più di due ore, le strade semideserte di un sabato pomeridiano a Bar sur Seine alla ricerca di un posto dove pranzare.
Tentare malamente di spingere porte ormai chiuse di ristoranti e caffés che riapriranno non prima delle 4.
Fermarsi a guardare la vetrina di una macelleria, intravedere il proprietario, osservarlo sorriderci mentre tira su la saracinesca: “dovrei aprire alle tre ma già che io son qui e voi siete qui, ditemi pure…“.
Ritrovarsi in un retrobottega, a mangiare fois gras et jambon faits maison, accompagnato da un ottimo vino bianco e da una delicatissima gelée de champagne.
Ringraziare Francis per quello che é stato per lui un gesto spontaneo e che a noi, arrivati da metropoli spesso dominate dall’indifferenza frettolosa, ha conquistato il cuore.
ps Imperdibile lo sguardo da “mi han colto con le mani nel sacco” di Annelaure!