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Pensieri

Costa Rica

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In Costa Rica tutto ha un non so che di magico.

A volte nasce un desiderio irresistibile di isolarsi, di restare in conteplazione..

Soli.

La natura, tu e la tua anima.

Una natura così forte, così irruenta, cosi dura.

La lussureggiante vegetazione che quasi ti spaventa per quanto ti offre, le onde sempre instancabilmente diverse l’una dall’altra.

E poi scoiattoli, iguane, scimmie.

Fare yoga guardando l’oceano, sincronizzando il proprio respiro con quello del mare.

E lasciare che la brezza forte accarezzi il tuo corpo e lo sollevi nell’equilibrio perfetto di ogni āsana.

Sabato c’era il “mercato organico”: hippies di mille nazionalità differenti espongono su grandi parei il loro colore e la loro esperienza.

Barbe bianche, profondi occhi colore del mare, facce solcate dal sole e dai sorrisi di chi ha scelto una vita diversa.

E poi così, quasi per caso, inizia un tripudio di musiche: bonghi, sonagli, tamburelli, chitarre…

Ed io, seduta a grambe incrociate, ad ascoltare questa miscela di suoni accordati in una lingua universale. Quella che accuma tutti gli spiriti. Ognuno si accorda al ritmo del suo vicino,

Ascoltare, capire, comprendere quel battito che  dà impulso alle mani. E via, accordarsi, unirsi, sentire il pulsare del proprio cuore, antico strumento.

13122007

Sullo sfondo inizia a tramontare ed una signora giapponese balla al ritmo tropicale che si alza dal prato.

Ed il rombare dell’oceano fa da eco ad una speranza di amore universale.

Everyone smiles in the same language

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