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Spettacoli (milano)

L’Opera da tre soldi al Piccolo!

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Il Piccolo Teatro di Milano ospita, fino al 12 giugno la famiglia Peachum, il bandito Macheath detto Mackie Messer e tutta la varia umanità che insieme a loro popola l’Opera da tre soldi di Bertold Brecht che la scrisse e mise in scena a Berlino, per la prima volta, nel 1928.

In Italia arriverà quasi trent’anni dopo, proprio al Piccolo Teatro nel 1956, con la regia di Giorgio Strehler ed alla presenza, alla prima dello spettacolo, dello stesso Brecht.

A sessant’anni di distanza, Damiano Michieletto cura questo nuovo allestimento, accettando una sfida rischiosissima, in un teatro e di fronte ad un pubblico che è ancora memore di un’edizione definita “esemplare” dai critici ed ancora oggi utilizzata come pietra di paragone per tutti gli allestimenti successivi.

Famoso e pluripremiato enfant prodige della regia lirica, il regista di questo nuovo allestimento, ci regala un punto di vista originale, partendo dalla fine della storia, dalla presunta conclusione del processo al bandito, Mackie Messer, innamorato di Polly Peachum, figlia del potente Jonathan Jeremiah Peachum a capo della banda dei mendicanti.

Mackie, delinquente incallito, celebre in città per i suoi guanti bianchi nonostante i crimini e le malefatte impunemente perpetrate per anni, ad un certo punto si innamora, e sposa in gran segreto la tenera Polly.

Il padre di Polly, che insieme alla moglie controlla tutti i mendicanti di Londra, reagisce malissimo alla notizia e tenta di far arrestare e impiccare il neo-genero. L’impresa non è semplice, anche perché il capo della polizia, Tiger Brown, è un amico di gioventù di Mackie e da una vita ne copre le malefatte.

Alla fine però, Peachum che minaccia di scatenare per le strade di Londra tutti i suoi mendicanti durante l’incoronazione della regina e quindi di far perdere il posto di lavoro a Brown, riesce nel suo intento, e Mackie Messer viene condannato all’impiccagione.

Ed è a questo punto, poco prima dell’esecuzione, che appare un messaggero a cavallo da parte della “Regina” che grazia il bandito e gli conferisce il titolo di baronetto, nella parodia di un ironico e melodrammatico lieto fine.

Intorno ai personaggi principali ruota un microcosmo sub-urbano composto di varia e debole umanità: mendicanti, prostitute e delinquenti.

Nella messinscena è proprio di fronte a questa umanità dolente e maltrattata, che il bandito Mackie deve rendere conto delle sue malefatte, ingabbiato da una scenografia a tratti claustrofobica e giudicato dal pubblico, oltre che dai suoi compari, che si alternano sotto la parrucca del giudice.

Le musiche originali di Kurt Weill, sono parte fondamentale dell’opera e le danno il ritmo a tratti pop a tratti melodrammatico che la rende fluida e godibile, nonostante le tre ore di durata.

Pensando alla musiche, celeberrime e stra-note, possiamo affermare senza timore di smentita che l’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi” è protagonista insieme a tutti gli interpreti e contribuisce a rendere memorabile anche questa edizione.

L’opera da tre soldi
di Bertolt Brecht
regia Damiano Michieletto
musiche Kurt Weill
direttore d’orchestra Giuseppe Grazioli
scene Paolo Fantin, costumi Carla Teti
luci Alessandro Carletti, movimenti coreografici Chiara Vecchi

con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

Al Piccolo Teatro Strehler Da martedì 19 aprile a sabato 11 giugno

 

 Georgette