La “Sagra della primavera” è un balletto molto conosciuto ed importante nella storia della danza, sia per la musica coinvolgente di Igor Stravinskij, sia per lo scalpore suscitato al momento della sua prima rappresentazione, il 29 maggio del 1913, a causa della originalità della coreografia di Nijinski.
L’argomento si rifà al rito pagano della antica Russia di immolare una vergine , all’inizio della primavera, per propiziarsi il favore delle divinità
La coreografia originale, che a volte viene ancora ripresentata in scena, è stata poi ripresa da Massine nel 1920 e quindi da Marta Graham, Bejart, e molti altri.
Anche il coreografo Marinel Stefanescu ha voluto darne una sua versione, utilizzando prevalentemente la tecnica classica per gli elementi della natura (Terra, Fuoco, Acqua,…) e quella moderna per le parti danzate dalla popolazione primitiva.
Non volendo mettere in scena uno spettacolo con una conclusione tragica e violenta, Stefanescu ha deciso di prolungare la rappresentazione aggiungendo musicalmente la Moldava di Smetana e facendo intervenire l’Uomo che salva la vergine e la trasporta in un mondo ideale di pace ed armonia con la natura.
Nella seconda parte lo stesso tema del rifiuto della violenza viene trasportato sul piano individuale della lotta dell’uomo contro l’aggressività che sente dentro di sé; Stefanescu realizza così un balletto (“Dialogo con l’infinito”) su nove brani musicali scritti appositamente per lui dal compositore Adrian Enescu.
Al Teatro Manzoni, il 27 febbraio 2018, lo spettacolo ha riscosso un vivo successo di pubblico.
TEATRO MANZONI
Milano
SAGRA DELLA PRIMAVERA
Risveglio dell’umanità
Compagnia NUOVO BALLETTO CLASSICO
spettacolo in due parti di Marinel Stefanescu
Musica di Igor Stravinskij, Bedrich Smetana e Adrian Enescu