Giù le mani dalla Gioconda!
Parte II
Quello che lega a doppio filo Italia e Francia è una rivalità e una storia di amore – odio lunga almeno due secoli. Abbiamo sempre “litigato” per tutto; politica, calcio, cibo, vino.
Abbiamo litigato soprattutto per l’opera d’arte più famosa del mondo, la Gioconda di Leonardo Da Vinci, sollevando un gran polverone per un dipinto grande 77 x 53 centimetri. (Nessuno me ne voglia!!!)
Niente strani complotti sul perché la Monna Lisa si trovi in Francia anziché in Italia.
Fu infatti lo stesso Leonardo a portarla con se quando si trasferì oltralpe nel 1516. Poco dopo il dipinto fu venduto dallo stesso a Francesco I, Re di Francia, che lo acquistò per inserirlo nella collezione d’arte dei reali francesi.
Luigi XVI la portò successivamente nella reggia di Versailles per poi essere collocata definitivamente al Louvre dopo la Rivoluzione Francese.
Ovviamente la storia che noi tutti conosciamo vuole che la Gioconda fu trafugata da Napoleone durante la Campagna d’Italia nel 1796, ma il quadro si trovava a Parigi già da duecento anni.
Opera di Napoleone fu invece il saccheggio di numerose opere d’arte italiane che andarono ad arricchire le maestose sale del Louvre.
Qualcuno che però tentò di riportare la Gioconda in Italia ci fu.
Vincenzo Peruggia, ex impiegato del Museo francese, balzò agli onori della cronaca del 1911 per aver rubato e riportato in patria il capolavoro di Leonardo. Quella fu l’unica volta che la Gioconda mise piede in suolo italiano.
Venne solo esposta negli Stati Uniti nel 1963 e successivamente a Tokyo, per poi rientrare a Parigi, per restarvi.
La Gioconda è un quadro la cui reputazione rimbalza in ogni angolo della terra. E’ ormai un simbolo del sistema museale francese e come tale viene raccontato, diffuso, valorizzato e celebrato. La retorica dei confini e delle identità, ridotta a siparietto campanilista ha anche un po’ scocciato. Giù le mani dalla Gioconda! La Gioconda resta ICI!!!