La grigliata (o barbeque) è nell’immaginario collettivo una godibilissima esperienza gastronomica da condividere con amici, sotto il sole estivo in compagnia di birra gelata. Cosa ci facciamo quindi di fronte a una griglia accesa in una serata autunnale, nascosti tra pareti di carta di riso in un ambiente sobriamente elegante in quella via Fiori
Oscuri (un po’ trascurata dai numerosi locali di Brera)?
Semplicemente un bbq dagli occhi a mandorla dove il black angus è sostituito dal wagyu, dove la carne è intensamente marmorizzata, e le peroni “sudate” cedono il passo al sakè Ippin, importato direttamente dal Giappone.
Il concetto dietro a Tokio Grill è tanto semplice quanto efficace (e volendo per nulla esotico): una tavolata di amici, una griglia posta al centro del tavolo, bocconcini di carne già marinata, (i coltelli non servono), verdura e zuppe a far da contorno.
Il resto dobbiamo farlo noi, cuocendoci personalmente ogni singola squisitezza,pratica alla portata anche di chi non proviene da un istituto alberghiero.
Un’ avvertenza per chi è a digiuno di cultura orientale: la carne wagyu ha un sapore molto intenso, a causa della “marezzatura” del grasso.
I grassi si sciolgono a basse temperature e donano un aspetto “burroso” alla carne, oltre a renderla tenera e succulenta.
La carne è più “grassa” solo in apparenza, ma ha un sapore diverso dalle abitudini “occidentali”.
Dimenticate quindi, anche se per un momento, le aspettative da Chianina e godetevi un sapore diverso ma certamente altrettanto intenso e di livello.
Ecco avete scoperto l’umami, uno dei cinque gusti fondamentali, assieme al dolce, al salato, all’amaro e all’aspro.
Usciamo dal ristorante rendendoci conto di quanto il cibo faccia bene all’anima e di quanto riesca a rendere piacevole la vita.
Certo dopo aver portato alla bocca tenerissimi bocconi di karubi (tagliati a sashimi) è stato tutto un po’ più semplice.
Sentitevi in dovere di :
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- aspettare l’arrivo al tavolo dello yakiniku gustandovi i gyoza (i ravioloni in questo caso sono ripieni di carne) fatti in casa, davvero eccellenti.
- riuscire nell’impresa di tenere un piccolo spazio per i dolci davvero squisiti.
- prenotare e godervi l’esperienza Teppanyaki, dove grazie a una pesantissima piastra (400 kg solo la parte superiore) il maestro teppanyaki preparerà a vista per i commensali, disposti a semicerchio, una infinità di prelibatezze.
Pantagruele
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