Nudi e Crudi
Continuano le piacevoli sortite della nostra redazione nell’accogliente Teatro Manzoni, questa volta ospiti dei coniugi Randsome. Purtroppo l’occasione non è delle più liete, per loro, dato che il sipario si alza su una casa vuota, appena svaligiata. “Rapinata” diceva Mrs. Ransome. “Svaligiata” la correggeva il marito. Le rapine si fanno in banca; una casa si svaligia. Mr. Ransome è un avvocato e ritiene che le parole abbiano la loro importanza. Anche se era proprio difficile trovare un termine preciso. Di solito un ladro sceglie, fa una cernita, prende un oggetto e ne lascia altri. C’è un limite a ciò che riesce a far sparire: per esempio, è raro che porti via una poltrona, ancor più raro un divano. Questi ladri, però, l’avevano fatto. Avevano preso tutto.
Una situazione insolita, in cui i poveri coniugi Randsome all’inizio appaiono inermi e disorientati, vittime dello stravolgimento della loro tranquilla e ripetitiva vita di coppia. Ma col tempo sarà proprio questo increscioso episodio a tirar fuori gli scheletri sapientemente sepolti sotto i pesanti tendaggi e chiusi nei meravigliosi armadi di casa.
Tra colpi di teatro, in perfetto stile bennettiano e raffinato umorismo inglese, si ride con un po’ di amarezza dei drammi delle coppie di oggi, in cui anche Mozart è una buona scusa per far finta di non vedere le crepe che si fanno strada, sempre più profonde e rumorose, nelle relazioni oltre che nella carta da parati.
Proprio sulle note di Mozart, la regista Serena Sinigaglia ci guida sul piano inclinato di un menage domestico ormai ripetitivo e logoro, con intelligenza e maestria, senza mai cadere né scadere nel volgare (e le occasioni potrebbero non mancare).
Il nostro anfitrione, interpretato da Nicola Sorrenti, si presenta in frac e cilindro e si dimostra subito impeccabile sia come guida tra i meandri di antiche e blasonate dimore borghesi che come guardiano, un po’ splatter, di sperduti magazzini di periferia, il tutto senza perdere mai né charme né misura.
Alla fine di questo tour dell’animo umano, in cui a farci da compagni di viaggio abbiamo incontrato un’esilarante Maria Amelia Monti ed un misurato (e molto british) Paolo Calabresi, anche noi siamo usciti canticchiando la celeberrima “voi che sapete che cosa è l’amor…” convinti più che mai che chi riesce a coniugare ottimo teatro e introspezione, con un pizzico di leggerezza e senza negare al pubblico qualche risata, meriti molto di più di un applauso.
Al Teatro Manzoni di Milano
Una storia di ALAN BENNETT
Tradotta e adattata per la scena da EDOARDO ERBA
Con NICOLA SORRENTI, MARIA AMELIA MONTI, PAOLO CALABRESI
Regia di SERENA SINIGAGLIA
ORARI
Martedì – sabato: ore 20.45
Domenica e 8 dicembre: ore 15.30
durata: 120 minuti