Questa mostra permette ai visitatori di scoprire ed entrare realmente negli spazi, che sono abitualmente riservati alle pagine della rivista AD.
Il tema scelto per quest’anno é: vivre autour d’une collection.
Ecco i nomi degli architetti selezionati da AD per questa edizione: Tristan Auer, Fabrice Ausset, Baciocchi Associati, Bismut & Bismut, Patrick Jouin et Sanjit Manku, Raphael Navot, Oitoemponto, Ora-Ïto, Daniel Suduca et Thierry Mérillou, Gert Voorjans.
I miei 3 preferiti:
1. Fabrice Ausset e il suo “Studiolo”
Ho amato questo spazio, perché visitarlo é stato come entrare a far parte di un’opera d’arte. Il riferimento ad un termine italiano (studiolo), che l’architetto Fabrice Ausset ha utilizzato come omaggio al suo ultimo soggiorno romano, mi ha definitivamente conquistata!
Una cupola di metallo ricamata sormonta un salotto padroneggiato da un camino in acciaio lavorato e una monumentale bibilioteca accoglie le opere di una preziosa collezione d’arte contemporanea, per uno spazio sereno e rilassante nelle dolci tonalità del legno e della pietra.
Architetto e decoratore, Fabrice Ausset compone degli universi onirici, barocchi e e prospettici.
Dopo aver fondato l’agenzia Zoevox con Éric Bougaud nel 1987, lavoro oggi a suo proprio conto nel suo Studio nel cuore di Parigi.
La collezione: appassionato di arte contemporanea e collezionista, Fabrice Ausset ama circondarsi di artisti emergenti per immaginare interni molto particolari. Alla mostra AD Intérieurs presenta la sua collezione dei sogni con le opere di Patrick Neu, Giuseppe Penone et Gabriel Orozco (splendida l’opera fatta di piume, sospesa al centro dello Studiolo!).
Informazioni sullo Studio di Architettura
2. Baciocchi Associati e i loro “Frammenti “
L’eccellente rappresentante del nostro Paese alla mostra AD Intérieurs!
Lo Studio fondato da Roberto Baciocchi, archistar per definizione, diventato famoso nel mondo oltre che per il suo grande estro creativo, per aver firmato sin dagli anni Settanta le location architettoniche delle boutique del lusso di Prada, Miu Miu, Church’s et Car Shoe, ci invita a scoprire la camera da letto da lui creata.
Una preziosa camera dove la scomposizione dell’ordinario incontra la femminilità, dando vita ad un mondo onirico e inaspettato. Un letto hollywoodiano, in velluto, a forma di ostrica, moquette ricamata, placche di bronzo per le appliques murali accolgono questa donna immaginaria, collezionista di gioielli antichi.
La collezione: Colliers, spille, orecchini e gioielli italiani, provenienti da Napoli, Palermo e Firenze, dal XVII al XIX secolo, appartenenti alla collezione privata dell’architetto.
Informazioni sullo Studio di Architettura
3. Gert Voorjans ed il suo “Bureau Lhassa / Venise / Paris”
