Leila Alaoui
Ho scelto di iniziare questa rubrica sulla Parigi delle donne rendendo omaggio a Leila Alaoui, la giovane fotografa franco-marocchina rimasta uccisa nell’attacco terroristico che venerdì 15 gennaio ha colpito il Burkina Faso.
A Parigi, Leila aveva appena esposto alcune delle sue fotografie all’Istituto del Mondo Arabo e alla Maison Européenne de la Photographie, prima di recarsi a Ouagadougou per conto di Amnesty International. Tra Parigi, Marrakech e Beirut, Leila esprimeva il suo talento per difendere i più deboli, non una carriera ma una vera e propria missione che l’aveva portata in Burkina Faso per una campagna sui diritti delle donne.
Leila utilizzava la fotografia come mezzo di espressione per raccontare temi legati all’identità culturale, all’immigrazione e ai diritti umani. I suoi lavori sono stati esposti dal 2008 ad oggi in Marocco, Tunisia, Spagna, Francia, Germania, Svizzera, Danimarca e Libano, fino ad arrivare a Dubai, a New York e in Argentina.
Con le sue foto, Leila aveva appena preso parte alla prima Biennale dei fotografi del mondo arabo a Parigi, presentando la serie fotografica “Les Marocains” da cui emerge tutta la ricchezza etnica e culturale del paese che l’ha vista crescere. Le foto su sfondo nero mettono in risalto tutto il calore sprigionato dai colori autentici e naturali dei suoi soggetti, senza mai esasperare l’esotismo spesso associato alle tradizioni orientali.
Le sue armi? La passione, la sensibilità e il sorriso, armi ben diverse da quelle che venerdì scorso l’hanno portata via ai suoi cari e al mondo della fotografia, che sentirà inesorabilmente la sua mancanza.
Perché quindi iniziare con una notizia così tragica? Perché quello di Leila è un messaggio di forza, vitalità e arte, anche nel giorno della sua scomparsa. Perché tutte noi possiamo ereditare un po’ della sua energia e determinazione per metterle a frutto nel nostro piccolo nella vita di tutti i giorni, che sia al lavoro, in famiglia o semplicemente nel nostro tempo libero. Trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato? Non se si sta facendo ciò che si ama e si sta lottando per quello in cui si crede. È questo l’insegnamento che rimarrà con il ricordo di Leila Alaoui.
Altre foto sul sito dell’artista: http://www.leilaalaoui.com/
Susanna