Elio Germano e Teho Teardo portano in scena al Teatro Carcano di Milano “Il sogno di una cosa” di Pier Paolo Pasolini in una versione di parole e musica.
La trama è molto semplice: ambientato nel secondo dopoguerra, il testo narra di tre giovani friulani, Nini, Milio ed Eligio, che tentano di fuggire dalla miseria attraversando illegalmente il confine per raggiungere la Jugoslavia. L’illusione di ottenere un cambiamento sostanziale della loro vita, in un paese comunista, si scontra con la dura realtà del dopoguerra, tanto che, dopo aver patito la fame nel paese che avevano idealizzato, decidono di tornare in Italia, dove li attendono mesi di prigione e, per uno di loro, l’integrazione nella società borghese che credevano di combattere.
Elio Germano, grande attore che nei suoi film si immerge completamente nel personaggio interpretato (vedi Enrico Berlinguer, San Francesco, Leopardi…) non delude: legge con intensità il testo di Pasolini, accompagnato dalle musiche di Teho Teardo.
Come scrive bene Vincenzo Sardelli: “L’essenza del romanzo di Pasolini è la lotta: la giovinezza che sfida la crudeltà delle condizioni sociali e politiche, il desiderio di riscatto che collide con la rassegnazione. “Il sogno di una cosa” riflette su temi universali come l’emigrazione, la povertà, la lotta contro l’ingiustizia e la transitorietà dei sogni. La performance non è solo un omaggio alla scrittura di Pasolini, ma una meditazione sulla condizione umana. Il desiderio di riscatto, il contrasto tra speranza e realtà, sono le forze che muovono lo spettacolo.”
Adriana
