Al Teatro Carcano in questi giorni viene rappresentato uno spettacolo nato dalla collaborazione tra Alessandro Gassmann, regista, e il noto giallista napoletano, Maurizio de Giovanni.
Non si tratta però, questa volta, di un giallo: è invece un testo che mescola, come adesso capita di frequente a teatro, elementi di dramma che si stemperano in momenti di comicità ed ironia.
La vicenda si svolge tutta in una stanza: lo studio di un famoso scrittore, vincitore di diversi premi letterari, Valerio Primic. Il locale è quasi interamente occupato da alcune grandi librerie, colme di libri che lo scrittore consulta e sistema secondo un ordine personale che non deve in nessun modo essere modificato. Due porte mettono in comunicazione la biblioteca con la realtà: dalla prima entra, esce e sta nascostamente in ascolto la fedele cameriera Bettina; l’altra porta, invece, viene usata dalla famiglia, moglie, figlio e figlia, che portano nella apparente quiete dello studio tutto il dramma della vita.
È infatti una realtà diversa da ciò che ci si aspetterebbe da questa famiglia agiata, che vive in una grande e bella casa: quello che emerge, a poco a poco, è la mancanza di dialogo col padre e marito che, presente ma assente, assorbito dai suoi libri e dalle sue letture, non si rende conto delle difficoltà economiche in cui la famiglia si trova, né dei problemi che per anni hanno tormentato i due figli, condizionati proprio da questo silenzio grande che si è instaurato tra loro e il genitore.
La casa verrà venduta, i libri messi alla rinfusa negli scatoloni del trasloco, lo scrittore comincia a capire di aver fallito nel suo ruolo di padre e di marito, grazie anche alle semplici e sagge riflessioni della domestica, ma….
E qui mi devo fermare, perché la commedia si conclude con un colpo di scena assolutamente inaspettato e struggente, che potranno scoprire solo gli spettatori.
Gli interpreti Massimiliano Gallo, Stefania Rocca, Monica Nappo e i giovani Paola Senatore e Jacopo Sorbini, davvero bravi, hanno ricevuto applausi calorosissimi.
È interessante infine riflettere su quello che afferma Alessando Gassmann nelle sue note di regia: «Quando in una pausa pranzo, durante la registrazione de “I bastardi di Pizzofalcone,” parlai con De Giovanni de Il silenzio grande, vidi l’idea nascere lì, in pochi minuti. Ebbi subito la sensazione che, nelle sue mani, un tema importante come quello dei rapporti familiari, del tempo che scorre e della “casa” dove le vite mutano negli anni, avrebbe avuto un’evoluzione emozionante e sorprendente. Ho immaginato uno spettacolo dove le verità che i protagonisti si dicono possano farvi riconoscere e far esplodere la vita. Questa è una delle funzioni che può avere il teatro ovvero quella di raccontarci come siamo, potremmo essere o anche quello che avremmo potuto essere.
Al Teatro Carcano di Milano
da giovedì 6 febbraio a domenica 16 febbraio
IL SILENZIO GRANDE
di Maurizio de Giovanni
Uno spettacolo di Alessandro Gassmann
Con Stefania Rocca,
Monica Nappo,
Paola Senatore, Jacopo Sorbini