DUE
Con RAOUL BOVA CHIARA FRANCINI
di Luca Miniero – Astutillo Smeriglia –
Regia di Luca Miniero
Al teatro Manzoni di Milano viene rappresentata una divertente commedia con in scena due soli attori, Raoul Bova e Chiara Francini; e “Due “ è appunto il titolo dello spettacolo, scritto e diretto da Luca Miniero, il regista di film di successo come “Benvenuti al Sud” e “Benvenuti al Nord”.
Ambientata in una stanza vuota, all’interno della quale Marco è alle prese con il montaggio di un letto matrimoniale, mentre Paola lo incalza con domande più o meno profonde, la commedia indaga sulle incertezze, le paure, le crisi di una coppia che dopo anni di fidanzamento decide di sposarsi.
Subito si nota il contrasto, accentuato dalla recitazione, tra l’atteggiamento bonario, realistico, accomodante del protagonista maschile e quello pieno di dubbi, nervoso, quasi isterico presentato con bravura ma al limite della parodia dall’attrice.
Alternando la recitazione con qualche brano musicale ballato dai due attori, lo spettacolo scorre tra battute divertenti e interrogativi inquietanti: come saremo fra vent’anni? Ci ameremo ancora? La nostra vita sarà una noiosa routine? Ci tradiremo? Avremo dei figli? Come saranno? Come sarà la società in cui vivremo?…..
Il futuro che preoccupa i protagonisti diventa concreto mediante delle sagome in cartone alle quali essi prestano la voce, dialogando così con figli, amanti e se stessi diventati delle persone di mezza età.
Alle tante domande non vengono date necessariamente delle risposte, tuttavia quello che emerge è soprattutto l’idea che il matrimonio è una scelta impegnativa, da affrontare però con una buona dose di ottimismo e di speranza, altrimenti può apparire un passo troppo difficile.
In una intervista, Raoul Bova afferma : «Questo è uno spettacolo divertente e nello stesso tempo uno specchio dell’universo maschile e femminile. Ovviamente non diamo delle risposte ai grandi interrogativi sull’amore, perché non ci sono risposte in amore. L’unico suggerimento che possiamo dare è cercare di non idealizzare il proprio compagno o compagna, o il proprio rapporto. È più saggio accettare la parte fallibile di noi stessi e degli altri, e i possibili cambiamenti.»
Il pubblico del Manzoni ha accolto questa commedia con divertita partecipazione, decretandone il successo.