IL BORGHESE GENTILUOMO
Nel 1670, davanti alla corte del Re Sole, Molière presentava una comédie- ballet scritta in collaborazione con il musicista Lully, “Il borghese gentiluomo”, ottenendo un vivo successo; quasi 350 anni dopo, al Carcano, la stessa commedia (un po’ ridotta e tradotta con linguaggio attuale) ha suscitato grande divertimento e coinvolgimento del pubblico in sala…
Mi meraviglio sempre di come i testi classici, che siano drammi oppure commedie, come in questo caso, riescano a dare agli spettatori le stesse emozioni nonostante il passare dei secoli. Anche questa è la magia del teatro!
Questa commedia di Molière è vivace, allegra e spesso si trasforma decisamente in una farsa garbata, suscitando numerosi applausi grazie sia alla regia sapiente di Armando Pugliese, che all’ottima recitazione degli attori, in particolare Emilio Solfrizzi, nei panni del protagonista, e Anita Bartolucci , che interpreta la parte di Madame Jourdain.
Tutta l’opera teatrale è imperniata sulla figura del signor Jourdain, un ricco borghese che desidererebbe solo essere nobile; non potendo comprarsi una patente di nobiltà, nonostante le sue notevoli ricchezze, tenta almeno di assomigliare al suo ideale, vestendosi in modo tanto ricercato da apparire ridicolo, prendendo lezioni di scherma, musica, danza e perfino di quella che viene definita “filosofia” (molto divertente la scena in cui il cosiddetto filosofo cerca di insegnare ad uno sbalordito ed estasiato Jourdain come si pronunciano le vocali).
La moglie cerca in ogni modo di far comprendere al marito l’irrazionalità di questo comportamento, che finisce col metterlo solo in ridicolo, ma non c’è niente da fare. Jourdain, anzi, decide che Lucilla,la loro figlia, non potrà essere data in sposa se non a un nobile, ostacolando così l’amore tra la ragazza e Cleante, un bravo giovane che ha il solo difetto di essere anche lui un borghese.
Tra balletti e scene comiche si giunge alla conclusione, con il trionfo dell’amore tra i due giovani grazie a una beffa che viene giocata al padre: gli si fa credere che Cleante è il figlio del Gran Turco e che lui stesso, concedendogli in moglie la figlia, otterrà la massima onorificenza turca e diventerà così, finalmente, nobile.
La satira contro l’arrampicatore sociale, contro chi pensa di poter comprare tutto grazie al denaro che possiede è certamente molto esplicita, ma non è sviluppata con amarezza, piuttosto con una ironia che porta quasi a provare compassione per lo sciocco signor Jourdain, incapace di apprezzare ciò che ha per inseguire i suoi sogni.
TEATRO CARCANO – Milano
IL BORGHESE GENTILUOMO
di Moliére
da venerdì 10 novembre a domenica 19 novembre 2017
Traduzione e adattamento Annarosa Pedol
Con Emilio Solfrizzi
e con Viviana Altieri, Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Nico Di Crescenzo, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Lydia Giordano, Giovanni Argante, Elisabetta Mandalari, Roberto Turchetta
Regia Armando Pugliese