Cosa fare a Parigi

Exploring Montmartre

Quello che forse non tutti sanno è che il quartiere di Montmartre non ha sempre fatto parte della città di Parigi. Fino al XIX secolo era un villaggio separato dalla capitale. Poi successivamente si è trasformato nel centro del divertimento con i suoi cabaret, luogo di incontro di numerosi artisti e letterati e casa di tutti i bohemiens.
Ad oggi è molto frequentato per le sue attrazioni turistiche, la basilica del Sacro Cuore, il Moulin Rouge, il muro dei Ti Amo.
Montmartre però non è solo questo. Esistono dei luoghi curiosi in questo quartiere che sono davvero degli angoli tutti da scoprire.

Clos

È l’antica vigna sulla collina di Montmartre. Difficile credere ad un vitigno nel cuore di una metropoli come Parigi. Nel XX secolo vennero piantati diversi tipi di vite e una buona parte della collina divenne un ricco vigneto. Nel 1500 l’attività vinicola si ampliò maggiormente con dei filari e che si estesero fin lungo le pianure circostanti. Con il passare degli anni però il vigneto perde il suo fascino e cede al potere dell’urbanizzazione. Fino però al 1930, quando alcuni abitanti della zona si batterono per preservare un piccolo angolo di terreno rendendo l’area non edificabile. Ad oggi viene coltivato il Pinot Noir e il Beaujolais. Se capitate a Parigi il secondo sabato del mese di ottobre potrete assistere alla festa della vendemmia. Musica, giochi, artisti di strada e soprattutto degustazioni ed eventi enogastronomici. Il ricavato viene poi donato alle associazioni locali del quartiere.

Bateau- Lavoir

Qui c’è tutto un angolo di storia. Il Bateau-Lavoir era uno stabile sito al numero 13 di place Émile-Goudeau, famoso per essere stato l’abitazione di numerosi artisti del XX secolo. Fino al 1889 era un laboratorio adibito alla realizzazione di pianoforti. Poi venne rimodernato e ne furono ricavati una decina di appartamenti dove mancavano acqua ed elettricità. È proprio qui che Pablo Picasso dipinse Le Demoiselles d’Avignon. A seguire gli altri inquilini famosi furono Léger, Gauguin, Apollinaire e Delaunay.

Espace Dalì

Nel cuore di Montmartre l’Espace Dalì è l’unica mostra permanente in Francia dedicata al maestro surrealista Salvador Dalì. La collezione ci concentra sul lavoro della scultura e sulla grafica. L’illuminazione high-tech e gli effetti sonori, che includono anche la voce del maestro catalano, rendono lo spazio espositivo un vero percorso sensoriale ed interattivo. Di solito non è molto frequentato dai turisti ma vale davvero la pena entrarci.

Halle Saint Pierre

Qui si trova un piccolo angolo coperto vicino al Parco Saint Pierre. Potrebbe sembrare un normalissimo caffè ma è anche una libreria, uno spazio espositivo che ospita mostre d’arte. E’ possibile prendere un libro da leggere e sorseggiare un “buon” caffè seduti ai tavolini. Prima di essere trasformato in un piccolo locale culturale era un mercato coperto.

Le Basilic

Se siete alla ricerca di un vero ristorante francese a Montmartre le Basilic è quello che fa per voi. Situato nella pittoresca e vivace rue Lepic in questo locale potete essere certi di degustare una cucina autentica. Oltre all’esperienza enogastronomica (provate le lumache, sono buonissime) anche l’occhio viene appagato da un arredamento rustico ma molto ben curato con le travi a vista e da un ingresso caratteristico ad angolo ricoperto da edera. Un’atmosfera molto romantica.

Lapin Agile

È stato uno dei cabaret più stravaganti nelle notti folli parigine. Il nome originale era Cabaret des Assassins; poi nel 1880 il proprietario affida al caricaturista André Gill di disegnare l’insegna del locale. L’artista dipinge un coniglio che scappa dalla padella in cui avrebbe dovuto essere cucinato e da allora il cabaret viene conosciuto con il nome di Au Lapin à Gill, da cui la successiva trasformazione in Lapin Agile. Molto probabilmente Gill dipinse l’insegna riferendosi a una vicenda personale; egli aveva partecipato alla Comune ed era riuscito a sfuggire alla repressione seguita alla sconfitta dei comunardi. Lapin Agile simboleggia gli artisti ribelli di Montmartre che sfidano la società. L’insegna originaria fu rubata nel 1893 ed è stata sostituita da una riproduzione oggi conservata all’interno de La Maison du Bel Air, il Museo di Montmartre in rue Cortot 8.

Maison Souquet

Dopo aver visitato il quartiere in lungo e in largo se cercate un hotel, la Maison Souquet è il posto giusto ed insolito che fa per voi. Profumo di gelsomino, arredamento orientale e voluttuosi divani rosso scuro. Questo hotel ha una storia abbastanza “piccante”. Si tratta infatti di una ex casa di piacere gestita da madame Souquet tra il 1905 e il 1907. Curato nei minimi dettagli da Jaques Garcia, estroso arredatore parigino, si ispira tutto al tema del
bordello-retrò ricercando mobili dei primi del Novecento, e importando da tutto il mondo stoffe per rendere l’hotel il più erotico possibile. La cosa curiosa è che la direzione mette a disposizione della sua clientela una piscina
lunga 10 metri ad uso privato per un’ora al giorno a chi ne fa richiesta. Interessante assaggiare la selezione di the nel salone invernale o lasciarsi tentare da misteriosi cocktail nel giardino interno.

 

Mariolina
Web Content Editor