Skip to main content
Arte e mostre (paris)

Parigi rende omaggio alle grandi donne del nostro tempo

Grandes résistantes contemporaines

Fino al 9 aprile 2016, l’Hôtel de Ville di Parigi ospita la mostra Grandes résistantes contemporaines, ideata dall’associazione Femmes ici et ailleurs e promossa dalla Ville de Paris per celebrare la giornata internazionale dei diritti delle donne.

Il progetto nasce dalla volontà di riportare alla luce le storie delle donne che lottano e hanno lottato per i diritti umani fondamentali. Riportare alla luce o far conoscere? La domanda non è banale, se si pensa che l’80% dell’informazione proposta dai media tradizionali tratta storie di personaggi maschili, relegando le figure femminili al restante 20% peraltro dominato da stereotipi e cliché. Non migliore la situazione sui libri di scuola: il 97% dei personaggi studiati sono uomini, mentre le donne della storia e del pensiero filosofico sono regolarmente omesse dai programmi scolastici ufficiali.

L’obiettivo della mostra, e in generale dell’associazione Femmes ici et ailleurs, è fare in modo che si parli non solo di donne madri, spose e fashion victim, ma anche delle donne militanti, imprenditrici e artiste, che quotidianamente si espongono in prima linea per un mondo più equo, libero e tollerante. Lottano contro le ingiustizie politiche, sociali, economiche e culturali, ribellandosi a regimi integralisti e dittatoriali che calpestano i diritti fondamentali e negano alle donne qualsiasi possibilità di scelta, espressione e azione.

La lotta di queste donne invisibili ha quindi un duplice risvolto: promuovere la democrazia, la pace e il rispetto del pianeta sradicando ogni forma di totalitarismo, razzismo e disparità, e al tempo stesso far progredire la causa femminile, affrontando reticenze e pericoli pur di far sentire la propria voce di donna in contesti a volte drammatici.

La mostra presenta 32 storie di donne che, in tutto il mondo, rischiano o hanno pagato con il carcere, l’esilio o addirittura la vita per dare impulso al cambiamento e cercare di lasciare un mondo migliore alle generazioni future. Francia, Iran, Maghreb, Russia, Nigeria, Argentina, Turchia, Irlanda… La resistenza delle donne non ha confini e si manifesta anche in aree estremamente sensibili dai rischi elevatissimi: non c’è spazio per la paura, perché “sovrastata da altri sentimenti molto più forti”, diceva la giornalista di origine russa e cecena Natalya Estemirova, rapita e uccisa nel 2009 per la sua inchiesta sulle violazioni  dei diritti umani in Cecenia.  Non a caso, il percorso della mostra si apre con un omaggio a Ruqia Hassan, la giornalista indipendente siriana uccisa dall’ISIS dopo aver scelto di rimanere a Raqqa, sua città natale, per raccontare gli orrori commessi dall’organizzazione.

Seppur senza clamore, molte di queste militanti hanno ricevuto il Premio Nobel per la pace, il Premio Sakharov per la libertà di pensiero conferito dal Parlamento europeo, ed altri riconoscimenti. Tra queste, Malala Yousafzai, la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace (2014), famosa già all’età di 11 anni per il suo blog pubblicato dalla BBC, in cui raccontava le violenze commesse dal regime dei talebani e promuoveva il diritto all’istruzione per le ragazze pachistane. Nonostante un tentativo di omicidio nel 2012 da cui si salva miracolosamente, Malala non si arrende e continua la sua battaglia armata di penna: “Gli estremisti temono i libri e le penne. Il potere dell’istruzione fa paura.”

Come un filo conduttore, la penna lega attiviste di diverse generazioni e diventa simbolo di resistenza nel tempo. Nata 66 anni prima di Malala, la scrittrice e psicologa egiziana Nawal El Saadawi, nota nei paesi arabi e non per i suoi libri sulla condizione femminile, ha 85 anni e non intende fermarsi: “Continuerò a scrivere. Scriverò anche se mi dovessero sotterrare, scriverò sui muri se mi dovessero togliere carta e penna; scriverò per terra, sul sole e sulla luna.” Un’ode alla resistenza a cui dovremmo ispirarci tutti i giorni, perché “l’unica battaglia persa, è quella da cui ci si tira indietro.”

Affiche

Grandes résistantes contemporaines

  • Quando: fino al 9 aprile 2016. Dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18:30
  • Dove: Hôtel de Ville – Salle des Prévôts

1 Place de l’ Hôtel de Ville 75004 Paris

Metro Hôtel de Ville (linee 1 e11)

  • Costo: gratuito

 

Susanna