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Arte e Mostre (milano)

L’ultima cena di Leonardo da Vinci a Milano

image1Lasciate ogni speranza di ammirare l’Ultima cena care amiche ritardatarie.

Non ci saranno tacchi, battito di ciglia, crisi isterica che reggerà…

Per vedere questa meraviglia, infatti, è indispensabile la prenotazione mooolto tempo prima (2 mesi almeno) essendo costantemente tutto pieno ed essendo anche lo staff molto rigido sugli ingressi: non consente alcun tipo di deroga alla prenotazione.

Quando sarete finalmente riuscite a procurarvi i famosi 15 minuti di celebrità (tempo massimo effettivo della visita) allora siate prudenti e recatevi lì 30 minuti prima dell’orario previsto per l’ingresso. Io non lo sono stata sufficientemente e ho dovuto prendere il taxi causa ritardo del tram! (n.d.r.)

Raggiungere la Chiesa di Santa Maria delle Grazie è molto semplice: la metro più vicina è la fermata Cadorna sulla linea rossa o, se proprio non vi va una passeggiata, il tram 16 vi lascia praticamente a 50 metri dalla Chiesa.

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La piazza di Santa Maria delle Grazie è incantevole, soprattutto se baciata dal sole, e si respira una pace tale che pare di non essere nel centro di Milano.

Quando finalmente sarà l’ora X, verrete condotti innanzi ad una delle meraviglie più attenzionate dalla storia dell’arte e non solo: il cenacolo vinciano, commissionato da Ludovico il Moro nel 1494 e terminato nel 1497, considerato da molti, ed a ragione, il capolavoro di Leonardo da Vinci.

La scena riprende il momento in cui Gesù annuncia il tradimento di uno degli apostoli e l’espressività è viva su ogni singolo viso dei 12 commensali.

L’intera immagine è pervasa da pathos, ma modulata diversamente: i moti dell’animo di sorpresa all’udire tale rivelazione sono tanto maggiori ed intensi quanto più vicini a Gesù, al centro del dipinto, per poi diventare più statici per gli apostoli che si trovano agli estremi.

Armatevi di tanta pazienza e verrete ricompensate: 15 minuti intensi ed emozionanti che vi faranno dimenticare il percorso ad ostacoli per ammirarlo.

In sintesi: vale la pena!

M.lle Effe

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